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Lunedì, 04 Maggio 2020 10:02

Uno sguardo diverso sui Virus

Nel corso della sua storia, l’umanità ha cercato di comprendere la morte e le minacce alla vita attraverso il folklore, la letteratura e ora il cinema. Questi modi di espressione rappresentano queste minacce nella forma di animale-disumano, un lupo mannaro, o un Licantropo; i morti, gli zombie; i non-morti, i vampiri; i non-viventi, il mostro di Frankenstein, gli extraterrestri, i senza vita, un robot impazzito. Come si può descrivere o addirittura concepire il nuovo coronavirus SARS COVID che provoca il COVID-19? Questo virus si è diffuso in tutto il mondo in pochi mesi, infettando migliaia di persone, e ha la caratteristica incerta di non essere un organismo vivente, dicono i biologi. Il nostro sistema immunitario può sopportare un semplice virus o virione, sono le centinaia di migliaia di virioni creati in un breve periodo di tempo che deteriorano le nostre cellule. Questa minaccia è viva o morta?

Dobbiamo farci un’idea di cosa sia un virus. È più facile gestire un batterio. I batteri sono organismi viventi microscopici, composti da una sola cellula, che si possono trovare ovunque. Possono essere pericolosi, provocare infezioni o essere utili nella fermentazione del vino e nella decomposizione, ad esempio per il concime. I batteri sono vivi. I test sui virus non provano che siano vivi. I virus non sono considerati realmente vivi, sono “pseudo-vivi”, dice Eric Mendenhall, un professore di biologia all’Università dell’Alabama a Huntsville. La vita è una realtà complicata; gli organismi viventi riflettono questa complessità nella loro struttura. Piccoli pezzi di costruzione si raggruppano per formare una più grande entità. Anche se i virus hanno questa capacità, e sono formati da geni derivanti da acidi nucleici e da un involucro protettivo fatto di proteine chiamato capside, alcuni ceppi virali sono circondati da una membrana supplementare (bicocco lipidico) costituita da sotto-unità più piccole chiamate capsomere. Ma non sono considerati vivi per altri motivi.

Le cose viventi devono essere composte da cellule. I virus non sono composti da cellule. Le cose viventi si riproducono. I virus non possono riprodursi da soli. I virus non hanno gli elementi costitutivi di una cellula, non hanno gli strumenti necessari per copiare i loro geni, ancor meno per creare un nuovo virione (una particella del virus). I virus devono usare le cellule di un ospite vivente per creare altri virioni. I virus entrano nelle cellule viventi e si appropriano della struttura cellulare dell’ospite vivente per copiare informazioni virali, costruire nuovi involucri e farne un assemblaggio. Il termine “replicazione” è più corretto del termine “riproduzione” per indicare che i virus hanno bisogno delle cellule di un ospite per moltiplicarsi.

Le cose viventi crescono. I virus non crescono, ma utilizzano l’energia e le sostanze nutritive delle cellule dell’ospite per aumentare le loro dimensioni o diventare più complessi. I virus manipolano le cellule dell’ospite per costruire nuovi virus, così ogni virione viene creato in uno stato di struttura completa, non crescerà né in dimensioni né in complessità nel corso della sua esistenza. I virus si moltiplicano a spese delle cellule dell’ospite. Creare nuove unità di virioni è un’impresa impegnativa, costruire acidi nucleici e assemblare involucri richiede molta energia. Tutta l’energia utilizzata in questa costruzione proviene dall’ospite. I virus sfruttano l’uso di energia attaccandosi al metabolismo dell’ospite per accedervi. Non sono vivi come uno zombie, un lupo mannaro, come il Re Licaone, trasformato in lupo da Zeus, né un vampiro parassita come Dracula o Nosferatu, il non-morto; quindi come possiamo concepirli? Assomigliano di più a un robot che a un organismo vivente. Immaginiamo tutti i film su robot e androidi, Terminator, Data di Star Trek, i robot in I, Robot, i robot, una struttura completa che si basa sui materiali dell’ospite per costruire e rafforzarsi, e che può esistere in due fasi: la fase litica (in cui il virus sviluppa una replicazione nelle cellule dell’ospite) e la fase lisogenica (in cui il DNA virale si incorpora nel DNA della cellula e si moltiplica contemporaneamente alla moltiplicazione della cellula). A sua volte l’ospite non supporta l’attività di replicazione del virus, quindi passa alla fase lisogenica quando le condizioni lo permettono. Questa caratteristica anomala rende alcuni virus molto difficili da debellare.

Da ciò derivano diverse conseguenze nel trattamento delle infezioni virali. Gli antibiotici curano le infezioni batteriche e il loro scopo è quello di uccidere i batteri vivi. Ma per i virus, come si può uccidere qualcosa che non è veramente vivo? I farmaci antivirali tentano di interrompere il ciclo di replicazione o danneggiare il virus. Possiamo evocare l’immagine di premere il pulsante off di una catena di produzione di robot. Per il momento, possiamo impedire la replicazione di questo robot impazzito evitando di favorire la fase riproduttiva attraverso la distanza sociale, il lavaggio delle mani e una buona disinfezione delle superfici e dei luoghi in cui i virus si accumulano. Spero che queste informazioni vi siano utili.

Honolulu, 2 aprile 2020

Padre John Keenan, sss, PsyD, PhD
Vicario Provinciale
Provincia Santa Anna