Giovedì, 08 Ottobre 2020 09:08

Giubileo d’oro - Parrocchia Nostra Signora del Santissimo Sacramento e Santi Martiri Canadesi

Il 6 settembre 2020, nella parrocchia romana di Nostra Signora del Santissimo Sacramento e Santi Martiri Canadesi, si è celebrata una delle tappe del giubileo d'oro dell'ordinazione sacerdotale di padre Giancarlo Breda, sss. È stata una festa molto popolare tra i fedeli. Va ricordato che padre Giancarlo è stato parroco in questa parrocchia per molti anni ed era molto apprezzato dai suoi parrocchiani. Il Superiore Generale era stato incaricato di tenere l'omelia in questa occasione. Dato il suo contenuto denso e di incoraggiamento, vogliamo renderlo pubblico. Grazie al nostro confratello giubilare!

Carissime sorelle, carissimi fratelli,

celebriamo qui il mistero centrale della nostra vita personale e comunitaria: l'Eucaristia. Questo mistero coinvolge tutta la nostra esistenza e ci mette in comunione con tutta l'opera della creazione. Vivendo questo mistero, veniamo confermati figli prediletti di un Padre che nel suo Figlio Gesù si dona a noi nella sua Parola, si dona a noi come corpo donato e sangue versato per l'azione del suo Spirito. Questo mistero ci affascina, mobilita tutte le nostre energie e ci porta a consacrare la vita, l'energia, i desideri, gli amori al Signore. È un rapporto intimo con il grande amore della nostra vita, Dio stesso.

È con queste parole che ho iniziato l’omelia del cinquantesimo anniversario di professione religiosa di P. Giancarlo Breda 8 anni fa. Questo ci aiuta a capire bene la forza costante dell’Eucaristia che diventa sempre attuale nella nostra vita.

Carissimo P. Giancarlo Breda,

nei primi anni del mio ministero sacerdotale, ho lavorato con la Conferenza dei Religiosi del Brasile e ho avuto l’opportunità di celebrare tante volte i giubilei di professioni religiose e di ordinazioni sacerdotali. Era frequente ascoltare una lode a Dio perché Lui era stato sempre fedele, specialmente quando era una celebrazione di cinquantesimo di ordinazione. Nella mia immaturità pensavo: questo non ha senso. È la persona che è stata fedele in tutti questi anni di servizio alla chiesa e al popolo di Dio.

Oggi, con sessant'anni e un giorno di vita, posso capire che, veramente, per arrivare a cinquant'anni di ordinazione sacerdotale, Dio è sempre stato fedele nella tua vita con il suo modo grandioso e audace di amare, Dio è stato sempre fedele nel chiamarti a seguirlo e continua a inviarti in missione, al servizio della comunità cristiana. Per questo celebriamo una Eucaristia di ringraziamento: ringraziamo Dio di essere stato sempre fedele in questi tuoi cinquant'anni di sacerdozio.

La Parola di Dio oggi proclamata ci illumina per dare più fondamento a questo ringraziamento e per sottolineare le caratteristiche del ministero che hanno plasmato la tua vita.

Giubileo Carlo Breda2

Essere una sentinella! Così il profeta Ezechiele parla di qualcuno che si dedica all'ascolto e al servizio del Signore. La sentinella è posta più in alto rispetto alla città, al villaggio, per vigilare, per garantire la sicurezza, per proteggere le persone, cioè per servire continuamente le persone, per essere disponibili al servizio della protezione della vita, e per noi oggi, in tutte le circostanze in cui la vita è a rischio. La compagnia di una sentinella, nel silenzio del suo posto, è solo il Signore. Solo per lui e con lui possiamo assumere questo servizio di accoglienza e protezione del popolo. È solo in questa piena intimità con lui che le nostre parole possono generare vita o morte. Far crescere la vita sempre e far morire tutto ciò che impedisce alla vita di raggiungere la pienezza desiderata da Dio: questa è la nostra missione.

Paolo ricorda che la vita dei cristiani è guidata dalle leggi. In linea di principio, a causa del background culturale che riceviamo dalla società, a volte sviluppiamo una reazione che è sempre contro la legge. Se c'è una legge, mi oppongo! In questo modo, possiamo raggiungere la massima espressione dell'adolescenza spirituale: tutti la attraversiamo e la superiamo, ma alcuni si fermano lì e non vanno oltre. Qui, però, stiamo parlando della legge dell'amore, la legge della carità. Arrivare alla comprensione del significato corretto che Paolo ci propone richiede maturità, apertura, leggerezza per tutti. Per questo oggi sei debitore a Dio, per la sua manifestazione di amore fedele, e anche a tanti fratelli e sorelle che ti hanno sostenuto in questo cammino di sacerdote. Così puoi arrivare a vivere questa grazia della pienezza dell'amore.

Quando siamo ordinati sacerdoti, una parte della preghiera consacratoria parla della dimensione educativa del nostro ministero. Certamente, molte volte, nell'ascolto delle persone, nel tuo ministero come parroco, nel servizio di coordinamento dei fratelli della comunità religiosa, hai potuto sviluppare questa dimensione che il Vangelo di oggi ci ricorda molto bene. Qui possiamo contemplare ancora una volta il potere della parola del sacerdote. Una parola che deve essere al servizio della misericordia; una parola che apre nuove strade per quel fratello, per quella sorella che soffre il peso della fragilità, del peccato; una parola al servizio della esigente costruzione della fraternità e della comunione tra le diversità che siamo, una condizione per essere ascoltati da Dio nelle nostre preghiere.

Il vangelo diventa una sfida molto forte per noi sacerdoti. Quando abbiamo esaurito tutte le possibilità di aiutare le persone nella riconciliazione o nella costruzione della comunione, ci viene detto che possiamo considerarle pagane o pubblicane. Ma, cosa fece Gesù nella sua relazione con pagani e pubblicani? Ha infranto tutte le barriere e si è messo al loro servizio. Così dovrebbe essere il nostro servizio sacerdotale. Un servizio di inclusione, una rinnovata apertura di opportunità per tutti. Pertanto, non possiamo mai essere centrati su noi stessi, ma solo sul Signore.

Hai scelto di vivere questo ministero sacerdotale come un uomo consacrato all'Eucaristia, sul modello di P. Eymard, nostro Santo Fondatore. In concreto, ogni volta che tu celebri l'Eucaristia, sei coinvolto nelle dinamiche del dono di sé del Signore Gesù che ha plasmato, soprattutto nei suoi ultimi anni di vita, san Pietro Giuliano Eymard. Umilmente possiamo dire che tu hai scelto il modo più bello, nella Chiesa, per rispondere al Signore e alla tua vocazione ministeriale. Una vocazione ministeriale sacramentina.

Così, tutte le esigenze di questa vocazione sacerdotale, vissuta nell'offerta quotidiana della vita, diventano amore, diventano gioia e alimentano la perseveranza, la fedeltà.

Chiediamo al Signore di continuare ad essere sempre più fedele nel manifestarti il suo amore in tutta la tua vita. Così ogni anno potremo celebrare il tuo servizio alla chiesa, alla congregazione, fino alla chiamata finale del Signore a partecipare al banchetto pieno di gioia eterna.

Roma, 6 settembre 2020

P. Eugênio Barbosa Martins, sss
Superiore generale

Non possiamo concludere questo articolo senza esprimere il nostro ringraziamento a P. Eugênio Barbosa Martins sss, Superiore generale, per il suo messaggio e per aver accettato di pubblicarlo in questo nostro bollettino.

P. Agostinho Maholele, sss
Consigliere generale