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Giovedì, 08 Ottobre 2020 09:45

Una breve riflessione sulla Missione della Congregazione alla luce della Regola di Vita n.3

Approfittando del contesto della “Chiesa in uscita” di Papa Francesco e attento alle sfide della missione SSS, è mia intenzione fare una breve riflessione basata su tre punti: 1 - La vita di discepolo; 2 - La promozione umana e 3 - Una nuova visione del mondo alla luce dell'Eucaristia.

1 - La vita di discepolo

La missione della Chiesa universale è sempre la stessa: annunciare la buona novella della salvezza di Dio a tutte le nazioni (cfr. Mt 28,19-20). L'incontro con Gesù Cristo, attraverso il battesimo, coinvolge tutti nella Chiesa. Ciò implica che ogni battezzato assuma il suo ruolo principale nella missione profetica. Ogni epoca storica richiede nuovi paradigmi nel lavoro ecclesiale, nuove visioni e azioni concrete basate sui valori del Vangelo. Il magistero degli ultimi papi è stato molto attento a questo zelo missionario. Giovanni Paolo II ha proposto alla Chiesa un “rinnovato impegno missionario” e questo zelo missionario si vede, ancora più fortemente, in Francesco.

Essere discepolo è essere affascinati dal Maestro e, per la Congregazione, da Gesù Eucaristia, significa comprendere, approfondire, vivere e trasmettere la missione eucaristica ereditata, secondo il suo contesto. La vita fraterna è la nostra prima missione, a partire dalla Comunità come luogo di comunione, di armonia e di vita evangelica. Il Mistero Pasquale è il centro della vita SSS e poi la missione inizia fuori dal contesto liturgico.

2 - La promozione umana

Padre Eymard ha cercato di “rispondere alle esigenze degli uomini partendo dalle ricchezze dell'amore di Dio manifestate nell'Eucaristia” (RV 3). Incorporata nella missione universale della Chiesa, la Congregazione continua a vivere, a nutrirsi e a trasmettere la stessa missione ereditata dal fondatore, con nuove sfide nella Chiesa postconciliare, a partire da una nuova visione del mondo che richiede la creatività pastorale e l'inculturazione della fede.

Il mondo di oggi è caratterizzato dalla rivoluzione tecnologica, dall'instabilità sociale e dalla cultura del consumo. La Chiesa si sente interpellata da tante sfide nell'evangelizzazione. Da questo punto di vista, la missione SSS punta verso un grande impegno sociale tratto dall'esperienza dell'Eucaristia (cfr. RV 37).

La Congregazione del Santissimo Sacramento, diceva il padre Eymard, è il primo ordine religioso, il primo di tutti, deve avere la missione più bella, conoscere tutto ciò che c'è di miserabile, di più vizioso, tutto. Cosa volete, una volta nominati gli straccivendoli, non possiamo scendere più in basso. Dobbiamo imitare Gesù nella sua missione di accogliere i poveri e gli emarginati. Vi dico che, anche se non siamo ancora abbastanza numerosi, abbiamo trovato lì la nostra missione (cfr. PS 381,2; XVI,283).

3 - Una nuova visione del mondo alla luce dell'Eucaristia

Tutta la famiglia Eymardiana, presente in diversi contesti geografici, cerca di realizzare una missione unica che inizia con l'accoglienza, la promozione della dignità umana, la collaborazione efficace con i più poveri e i più miserabili, e che abbraccia tutte le sfide di ogni epoca storica. Ma mi sorgono delle domande: come si esprime questa bella missione evangelizzatrice al di là dei contesti liturgici? C'è davvero empatia nei nostri rapporti con i poveri? Siamo i benvenuti? Come rafforzare le risorse necessarie e i valori di condivisione e solidarietà con i più vulnerabili? Quali opere sociali rivelano il nostro specifico contributo alla luce dell'Eucaristia?

Questa visione richiede progetti comuni basati sulla spiritualità della Congregazione per dare un contributo specifico alle Chiese particolari, a partire dai bisogni di questo mondo chiamato a vivere i valori del Vangelo e dell'Eucaristia. Una missione specifica che implica dinamismo, creatività e anche un cambiamento di mentalità, una realtà evidenziata attraverso le domande e le sfide imposte da questo tempo di pandemia vissuto nel mondo di oggi.

Che il mese missionario sia davvero un tempo di grazia (Kairos) per riflettere profondamente e trovare i mezzi per fare della nostra missione eucaristica un'arte di vivere!

21 settembre 2020

Diacono Elibien Joseph, sss