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Venerdì, 02 Settembre 2022 14:04

Cenacolo degli Aggregati del Santissimo Sacramento della Repubblica Democratica del Congo

L'animatore ha fatto il legame tra il fiat di Maria e la comunione. In Lc 1,38, Maria dice “avvenga per me secondo la tua parola”, il fiat corrisponde all’amen. Quando il sacerdote presenta l’ostia, ogni fedele o cristiano riceve la Comunione dicendo Amen. Pertanto, Maria è la prima comunicante della storia. Ci insegna a ricevere l'Eucaristia nella fede.

 

Gli aggregati del Santissimo Sacramento, della Repubblica Democratica del Congo, si sono riuniti per il Cenacolo 2022 presso il Centro Eucaristico SSS di Mont Ngafula dal venerdì 29 luglio al lunedì 1 agosto. Erano presenti le équipe di vita di Kikwit, Martiri dell'Uganda, Santissimo Sacramento, Santissima Trinità e quella della Beata Anuarite.

Gli insegnamenti si sono svolti sotto la guida del padre Jean-Willy Mupila, accompagnatore nazionale dell'Aggregazione, con il tema: “La messa o l'Eucaristia di Maria”. Fin dall'inizio, l’animatore ha tracciato una panoramica del contributo di Maria nella vita di San Pier Giuliano. Maria come compagna di viaggio di padre Eymard. Dall’infanzia fino alla fondazione della Congregazione. Ha sottolineato l'importanza del santuario di Fourvière dove P. Eymard ha ricevuto una grazia speciale, quella della fondazione della Congregazione.

Dopo questa panoramica, ha affrontato il primo sottotitolo: “l'Annunciazione”.

L'animatore ha spiegato che in questo tema troviamo le tappe della Messa. Il saluto dell'Angelo a Maria corrisponde al rito di accoglienza e il sacerdote saluta l'assemblea: "Il Signore sia con voi". Da qui l'insistenza sull'importanza di salutarsi all'inizio della Messa. Quando l'angelo saluta Maria, le provoca un turbamento. Essa si domanda perché l’angelo le abbia rivolto un tale saluto. Immediatamente si sente piccola e in tutta umiltà si chiede come si sarebbe realizzato quanto annunciato.

Così nella Messa i fedeli si riconoscono piccoli davanti alla grandezza del mistero da celebrare e chiedono perdono, questa è la liturgia penitenziale. Dopo il rito penitenziale, c’è l'ascolto della Parola di Dio. L'angelo trasmette a Maria il messaggio di Dio. Poiché Maria è stata un modello di ascolto e accoglienza della Parola di Dio, gli associati durante la Messa svilupperanno l'accoglienza e l'ascolto della Parola di Dio.

L’animatore ha aperto una parentesi per spiegare come i vari monti si siano contesi per essere il luogo dove Dio avrebbe edificato la città santa. Mentre le alte montagne crollavano, il Signore alla fine sceglie Sion, una piccola collina. Maria è questo monte che si è abbassato e che Dio ha scelto, è la figlia di Sion al cui abbassamento ha guardato il Signore.

Il momento dell'epiclesi corri-sponde all'angelo che dice a Maria: lo Spirito Santo scenderà su di te e il bambino sarà santo e chiamato figlio di Dio. Possiamo dire che Maria ha ricevuto l'infusione dello Spirito Santo. Nella Messa il sacerdote dice: "santifica queste offerte, effondi su di esse il tuo Spirito, perché diventino per noi il Corpo e Sangue di Gesù Cristo, nostro Signore".

Il rito dell'invio corrisponde alla partenza dell'angelo. Il sacerdote dice al termine della messa “Ite missa est”. Maria lascia la messa e va in missione presso l'Elisabetta. Ci dà l'esempio di andare in missione anche presso i nostri fratelli alla fine della Messa.

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Il secondo sottotitolo: La visitazione

Maria che va in missione da Elisabetta le porta Dio. Nel mistero della visitazione, Maria si rivela un tabernacolo, custodisce Gesù nel suo seno. Questa partenza verso Elisabetta può essere vista come la prima processione dell'Eucaristia. Il suo incontro con Elisabetta suscita una tale gioia che il bambino Giovanni Battista sussulta nel seno della madre. Maria comunica ad Elisabetta la grazia che ha ricevuto. La missione di Maria presso Elisabetta è anche una missione di servizio. L'Eucaristia ci impegna al servizio degli altri, specialmente dei deboli, perché il Cristo è presente nei deboli. L’animatore lo ha avvalorato con la parabola del buon Samaritano e dei discepoli di Emmaus, che corrisponde all'accoglienza e alla missione.

Alla luce di tutto ciò che è stato detto, gli aggregati possono portare frutto solo quando possono portare Dio agli altri grazie allo Spirito Santo e in un impeto di carità come il buon samaritano. E quando accogliamo uno sconosciuto, riceviamo Dio e lui lascia le sue benedizioni. A questo Cenacolo hanno partecipato in totale 47 associati e 10 hanno fatto le loro promesse durante la Messa presieduta dal Padre Provinciale Olivier Ndondo, che ci ha invitato all'impegno e alla collaborazione.

 

Sig.ra Odette Ngwey
Aggregata del Santissimo Sacramento

Ultima modifica il Venerdì, 02 Settembre 2022 14:33