In questo periodo si ottennero gli elementi fondamentali. I religiosi avevano portato con sé un po’ di denaro per procurarsi dei letti pieghevoli, materassi, coperte, lenzuola, ecc. La piccola casa era molto spartana, quindi era necessario gestire gli spazi sfruttandoli al meglio. Così, la stanza all'ingresso fungeva da ufficio parrocchiale e da camera da letto per due persone. La stanza successiva era stata impiegata come sala da pranzo e camera da letto, mentre un'altra stanza serviva come biblioteca e camera da letto. Non c'erano altri spazi disponibili.

Trattandosi di un'area abusiva, non c'era nessuna rete idrica, fognaria o elettrica ufficiale. Ma i residenti avevano acqua ed elettricità, “rubate” dalla rete idrica ed elettrica del quartiere vicino, che disponeva di tutti i servizi. L'acqua veniva fornita attraverso tubi di gomma. L'elettricità arrivava attraverso cavi collegati alla rete elettrica del quartiere vicino, che curiosamente si chiamava El Paraíso (il paradiso). Quindi si potrebbe dire che questi benefici venivano dal cielo. Naturalmente, l'acqua arrivava loro verso l'una di notte, perché anche le persone più vicine a loro nel quartiere limitrofo dovevano andare a prendere l'acqua, quindi l'acqua arrivava ai religiosi solo quando questi avevano finito di fornirsene. Avevano quindi comprato due bidoni, stile recipienti per l’olio, che riempivano durante tutta la notte. Con quest'acqua bevevano, cucinavano e facevano la doccia in mezzo al piccolo cortile interno. Fortunatamente, la piccola casa aveva un minuscolo spazio sul retro dove c'erano i gabinetti. I religiosi lo hanno ristrutturato un po' e, approfittando di un pannello mobile sulla facciata della casa affittata, hanno messo un avviso che diceva che facevano anche cucito e ricamo. Non essendo pigri e sempre di buon umore, hanno collocato l'insegna, al posto dei gabinetti, annunciando il prodotto del loro lavoro: Laboratorio di moda, cucito e ricamo!

Continua…

Padre Lucinio Martin Herrero, sss
Colombia-Perù, NOTIBIP n.89 - Marzo 2023