La medicina della fraternità
«Fraternità per sanare il mondo “Voi siete tutti fratelli” (Mt 23,8)» è stato il tema conduttore del 53° Congresso eucaristico internazionale che si è svolto a Quito dal 9 al 15 settembre. Per l’occasione la capitale andina si è trasformata in uno spazio eucaristico dove tutti hanno potuto condividere il sogno di una fraternità redenta e guarita dall’amore totale di Cristo, ciascuno con la ricchezza della sua fede e della sua voce!
Questo Congresso è stato certamente il più “alto” della storia, dato che si è svolto agli oltre 2.800 metri di altitudine di Quito ma, nello stesso tempo, è partito dal basso, dai tanti poveri che sono la parte maggioritaria di un Paese caratterizzato da forti diseguaglianze e da una violenza pervasiva: Inoltre esso si è celebrato a 150 anni dalla consacrazione del Paese al Sacro Cuore, un avvenimento che continua a produrre frutti di bene soprattutto nella spiritualità popolare.
Il tema della fraternità i è anzitutto confrontato con la situazione dell’Ecuador ed ha trasformato il Congresso in una sfida per tutto quel Paese, per le sue autorità di Governo e per gli amministratori locali, molti dei quali hanno letto in questo evento un’opportunità per liberare dalla violenza e dall’aggressività il vivere civile.
Il simposio teologico
Prologo alla settimana del Congresso è stato il simposio teologico che si è svolto nell’Auditorium del Centro Culturale della PUCE (Pontificia Università Cattolica Ecuadoriana). Esso ha approfondito, sa partire dal documento base, una teologia e una pastorale eucaristica orientate alla fraternità. Nei tre giorni dedicati al Simposio, nell’auditorio del Centro Culturale dell’Università cattolica, alla presenza di circa 450 partecipanti, sul palcoscenico si sono succeduti specialisti in teologia e pastorale, testimoni e pastori, operatori pastorali e persone impegnate nei diversi ambiti della carità.
Dopo tre giorni di feconde riflessioni e di testimonianze coinvolgenti, sabato 7 settembre, di buon mattino, i partecipanti al simposio si sono trasferiti nella località Mitad del Mundo dove il cardinale peruviano Pedro Barreto, presidente della Conferenza Ecclesiale dell'Amazzonia, ha presieduto l'Eucaristia celebrata accanto all'imponente monumento eretto sul luogo individuato nel XVIII secolo - da una missione geografica francese - come il sito esatto della linea equatoriale. Il porporato ha preso spunto da questo per affermare che “Quito oggi diventa la città eucaristica, il centro dell'umanità e del mondo che attende dai cristiani gesti di guarigione e di misericordia.”
Nel pomeriggio dello stesso giorno, nella cattedrale metropolitana di Quito, durante la celebrazione liturgica dei Vespri, si è celebrato il ricevimento ufficiale del Legato pontificio, il cardinale Baltazar Porras Cardozo.
La settimana del Congresso
Il Congresso eucaristico vero e proprio è iniziato domenica 8 settembre, in una splendida giornata di sole, con la celebrazione dell’Eucaristia sulla spianata del Parco del Bicentenario. La festa è stata allietata dalla Prima Comunione di più di 1600 bambini e dalla presenza di 54 delegazioni provenienti da ogni parte del mondo.
All’inizio della Messa, sui grandi schermi è apparso Papa Francesco che ha rivolto ai partecipanti il suo messaggio: «Tra gli insegnamenti che si possono trarre dall’Eucaristia, voi avete voluto scegliere quello della fraternità… Già i primi Padri della Chiesa ci dicevano che il segno del pane accende nel Popolo di Dio il desidero di fraternità, poiché, proprio come non si può impastare il pane con un solo chicco, così anche noi dobbiamo camminare insieme, perché “pur essendo molti, siamo un unico corpo, un unico pane”. È così che cresciamo come fratelli… Una fratellanza profonda, che nasce dal lasciarci macinare, come il grano, per poter diventare pane, corpo di Cristo, partecipando in tal modo pienamente all’Eucarestia e all’assemblea dei santi».
Le attività del 53° Congresso eucaristico internazionale si sono svolte da lunedì 9 a sabato 15 settembre e sono diventate possibilità di incontro di tutto il popolo di Dio: giovani, anziani, malati, vescovi, laici, sacerdoti, religiosi e religiose; radunati insieme da diverse parti del mondo per celebrare l'Eucaristia e per uno scambio fraterno e generoso della fede tra battezzati di culture, stili di vita e Paesi diversi. È questa Chiesa viva, capace di proporre vie stimolanti di fraternità e di missione, che si è manifestata nella grande sala del Centro de Convenciones di Quito attraverso conferenze e testimonianze ritmate da momenti di dialogo, di riflessione, di silenzio e di preghiera.
Naturalmente il Congresso ha coinvolto tutta la capitale ecuadoriana. Nella serata di lunedì 9, i vescovi giunti al Congresso si sono recati nelle parrocchie della città per celebrare la Messa con le diverse comunità e portare l’annuncio della grande festa eucaristica. Mercoledì sera, una particolare attenzione al mondo accademico si è rivelata con l’intervento del cardinale Gambetti che ha presentato «La sfida della fraternità nel mondo d’oggi alla luce di “Fratelli tutti”» nell’Universidad de las Americas.
Nella serata di questo giovedì 12 settembre, le chiese di Quito si sono vestite a festa per accogliere migliaia di fedeli venuti per celebrare l’Eucaristia nelle lingue delle diverse delegazioni internazionali. Tra le decine di Chiese coinvolte, ricordiamo almeno che, nella cattedrale di Quito, si sono riuniti i fedeli di lingua spagnola per la celebrazione presieduta dal Legato Pontificio, Cardinale Baltazar Porras Cardozo; la storica chiesa di Sant'Agostino ha accolto i fedeli per la celebrazione in lingua cinese; quella di Santo Domingo ha radunato i pellegrini di lingua inglese; nella Cappella della Dolorosa l’arcivescovo di Antananarivo ha presieduto la Messa in lingua francese; nella monumentale chiesa della Compagnia mons. Gianmarco Busca ha presieduto la messa in italiano; nella Basilica di Nostra Signora della Misericordia l’Eucaristia è stata celebrata in portoghese e in giapponese nel Monastero di Santa Caterina da Siena.
Sabato14 settembre, poco prima del tramonto, in Piazza di San Francisco - teatro di tanta parte della storia patria - il Presidente della Conferenza episcopale locale, dopo la celebrazione del l’Eucaristia davanti ad una grande folla, ha dato inizio alla processione con il Santissimo Sacramento. Per l’occasione le vie percorse dal corteo sono state tappezzate da suggestivi disegni eucaristici composti da un tappeto infinito di rose multicolori. La processione ha sostato sette volte di fronte ad alcuni dei monumenti religiosi più rappresentativi fino a raggiungere la Basilica del Voto Nazionale dove il Legato Pontificio ha impartito la benedizione del SS. Sacramento. La processione eucaristica ha visto in strada migliaia di fedeli ed ha permesso di sperimentare la mistica dei piccoli e dei poveri, espressa da una grande compostezza e da una forte dimensione partecipativa ed emotiva. È stata un’immersione nella spiritualità eucaristica del popolo ecuadoriano che ha avvolto e abbracciato i pellegrini stranieri facendoli partecipi di una fede nutrita dai canti tipici e dalle preghiere semplici e ripetute di una pietà contagiosa.
La “Statio Orbis”
Domenica 15 settembre, ancora una volta nel Parque del Bicentenario, si è tenuta la “Statio Orbis”, la celebrazione conclusiva del 53° Congresso eucaristico internazionale davanti ad un’assemblea di migliaia di fedeli. Il cardinale Porras, Legato pontificio ha presieduto la celebrazione ed ha ricordato nella sua omelia, che «La fraternità non è un’opzione, ma è un imperativo evangelico… è il vincolo di unione tra gli esseri umani come espressione di un’autentica filiazione divina, nel rispetto della dignità della persona, dell’uguaglianza dei diritti e della solidarietà degli uni verso gli altri… Dall’America Latina, un continente devastato dallo sfruttamento irrazionale della natura, la dimensione ecologica diventa una virtù da costruire, una dimensione che non possiamo ignorare… L’Eucaristia toglie la fame di cose materiali e accende il desiderio di servire; ci ricorda che non siamo solo bocche da sfamare, ma anche mani per sfamare il nostro prossimo».
Prima della benedizione finale, è toccato ancora al Legato annunciare che il prossimo Congresso eucaristico internazionale si terrà a Sydney nel 2028. Ai fedeli presenti, infine, è giunto il ringraziamento dell’arcivescovo di Quito e primate dell’Ecuador, monsignor Alfredo José Espinoza Mateus, il quale ha reso noto che come frutto del Congresso, numerose parrocchie saranno dotate di mense comunitarie per i poveri denominate “Il pane della fraternità”.
Padre Vittore Boccardi, sss
Segretario Pontificio Comitato CEI