Martedì, 08 Maggio 2018 10:34

Dall’Africa all’Asia: Sri Lanka - La missione eucaristica e le sfide dell’internazionalità

di Fra Emilio Mossa, sss e Fra Louis Ndione, sss

 

Abbiamo raggiunto lo Scolasticato Internazionale dello Sri Lanka nel giugno 2017. Questo breve testo vuole essere una condivisione della grande esperienza vissuta nello Scolasticato.

Chiamati a testimoniare l’Amore di Dio manifestato nell’Eucaristia, siamo ben coscienti delle numerose sfide del nostro tempo. Infatti, l’Eucaristia ci unisce in una famiglia, dove tutti viviamo la gioia di essere in una comunità di fratelli. Questo costituisce una grande opportunità che rinforza lo zelo e la passione per la missione eucaristica. Oggi, non è più un segreto che la Congregazione dei Religiosi del Santissimo Sacramento ha bisogno più che mai di superare le barriere e i limiti di cultura, di razza, di nazione e di colore per rispondere appieno alla sua vocazione e al suo carisma ovunque nel mondo. Questo indubbiamente ha stimolato la cultura della internazionalità che è una sfida reale e attuale per tutti. Di più, diventa una opportunità per le generazioni future, perché offrirà loro la possibilità di scambio di esperienze, di scoperta e incontro di altra gente dalle culture diverse con tutta la loro ricchezza e diversità. Si può parlare, come per Giacobbe nel suo cammino, di “un esilio di fede”.

L’aspetto dell’internazionalità è perciò una grazia. Abbiamo avuto la possibilità di venire a fare l’esperienza lontano da patria, genitori, amici, cultura, contesti, da un continente ad un altro e provenendo da diversi paesi. Abbiamo trovato sul posto anche una nuova famiglia, una comunità di fratelli nello Scolasticato sacramentino in Sri Lanka. Si compone di 13 membri, compresi noi due dall’Africa, Fra Emilio Mossa del Mozambico e Fra Louis Ndione del Senegal, e i due formatori, P. Justin Chawkan, sss, Direttore e P. Sunil Rupasinghe, sss, suo assistente. Tra i fratelli c’è anche un religioso dell’India che appartiene alla Congregazione dei Rogazionisti, un altro religioso dello stesso paese ma gesuita. Formiamo dunque una comunità di 4 nazionalità: Sri Lanka, India, Mozambico, Senegal. Però non è soltanto una comunità ma una famiglia, dove, malgrado le differenze di cultura, lingua, razza, colore siamo guidati tutti dal medesimo spirito: l’amore di Gesù nell’Eucaristia. E’ quello che si può chiamare “l’unità nella diversità”, ciò che caratterizza la nostra gioia di vivere in una famiglia del genere. Ci sarà sempre gioia là dove Gesù Eucaristia è adorato e glorificato.

Però per essere sinceri, riconosciamo che, quando siamo arrivati, è stato molto duro dover assimilare cultura e cucina. Ha comportato del tempo di adattamento, ma grazie all’aiuto e sostegno ricevuti siamo stati incoraggiati e confortati nei nostri sforzi. Abbiamo dovuto lavorare duramente anche per incominciare lo studio della teologia. Esprimiamo la nostra profonda gratitudine alla Provincia ‘Cristo Pane di vita’ dello Sri Lanka e a tutti i suoi membri per il loro aiuto. Ringraziamo in modo speciale il padre Dilan Fernando, sss, Superiore provinciale, per le iniziative intraprese e la collaborazione offerta nel realizzare l’idea del Padre Generale e del suo Consiglio. Ringraziamo anche i nostri formatori, padre Justin, sss, Direttore ed il suo Assistente padre Sunil, sss, che non si sono risparmiati per aiutarci a rispondere alle esigenze della nostra formazione nella sua integralità.

Benché la paura dell’altro sia parte integrante dell’esistenza umana, siamo convinti che c’è una cosa più grande di questa nostra paura ed è l’amore di Gesù. La tendenza a proclamare la nostra appartenenza e le nostre origini può essere una minaccia in noi, ma quello che è la bellezza della fede cristiana è la nostra unità come figli di Dio mediante il battesimo. Questo è la nostra forza e ci rende capaci di aprirci alle sfide della vita e di superarle. Ciò apporta al nostro cammino una ricchezza di esperienze ed un profondo significato. L’Eucaristia dunque è questa capacità di aprirsi agli altri, di accettarli e di condividere amore con loro. Come persone consacrate, non scegliamo i nostri fratelli ma Dio con la Sua chiamata sceglie per noi dei fratelli di percorso e di esperienza. Tutto questo per attizzare la nostra attenzione sullo zelo e la passione della missione eucaristica.