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Lunedì, 10 Settembre 2018 09:59

Eurocamp 2018 “Amore esagerato”

di P. Maurizio Zorzi, sss

 

Hai accolto l’invito a partecipare all’Eurocampo. Lo affidiamo al tuo amore e alla tua responsabilità. Accoglilo, abbine cura e fa in modo che sia per te e per ciascuno esperienza dell’amore esagerato di Dio!

Eurocamp2018Con queste parole e con la consegna di un cartoncino riportante logo, slogan, temi di ciascuna giornata e l’immagine di una pianta di vite, è iniziato l’Eurocampo 2018 a Thy-le-Chateau, in Belgio, ospiti della Comunità delle Beatitudini.

Eravamo pochi, in tutto una ventina, ma pieni di gioia e di desiderio di vivere una settimana di amicizia, fraternità, preghiera e riflessione attorno all’Eucaristia, sacramento “dell’amore esagerato” di Gesù per gli uomini. Giorno dopo giorno, seguendo la metodologia propria dell’Eurocampo, abbiamo potuto renderci conto che siamo “figli amati di Dio”, chiamati a vivere l’amore che abbiamo ricevuto e a farne dono ogni giorno della vita.

Giovedì 2 agosto, festa di S. Pier Giuliano Eymard, abbiamo vissuto, come ogni anno, una celebrazione eucaristica lungo tutta la giornata: i riti introduttivi della messa alla preghiera del mattino, la Liturgia della Parola nella mattinata fino al primo pomeriggio e la Liturgia Eucaristica prima della cena. Questa è un’esperienza molto amata e partecipata dai giovani ed anche da noi animatori. Le testimonianze dei partecipanti ci dicono che riescono davvero a comprendere, in questo modo, l’importanza e la bellezza della celebrazione della messa dentro la loro vita.

Dopo la comunione eucaristica, prima della benedizione finale, è stata consegnata a tutti una “lettera del P. Eymard ai giovani”, composta per l’occasione da p. Manuel Barbiero, che ancora ringraziamo per la disponibilità e la bellezza di ciò che ha scritto. L’abbiamo letta nel silenzio, in compagnia del Signore Gesù che si era appena offerto a noi nei segni del pane e vino consacrati. Ci piace poterla condividere il più possibile e per questo la riportiamo alla fine di questo articolo, nell’allegato: potete leggerla e gustarla anche voi!

Venerdì 3 e sabato 4 agosto sono stati dedicati alle scelte per il futuro: attraverso il deserto, il silenzio, la Via Crucis (il testo era quello composto da alcuni giovani che hanno accettato la sfida loro proposta dal Papa all’interno di questo anno 2018, dedicato in generale alle giovani generazioni ed in vista del prossimo Sinodo), il sacramento della Riconciliazione ed una “dichiarazione personale di impegno”, ogni partecipante ha elaborato un piccolo programma di vita come risposta generosa all’amore esagerato di Dio che abbiamo conosciuto.

E’ stato bello anche passare una giornata a Bruxelles, anzitutto facendo visita alla comunità sacramentina di Rue de Wavre: abbiamo pregato insieme davanti all’Eucaristia e, dopo il pranzo al sacco nella sala parrocchiale, accompagnati dai padri Maurits Gijsbrecht e Omer Termote, abbiamo fatto una lunga passeggiata per la città. Anche questo è stato un momento importante per l’Eurocampo: rendersi conto della famiglia sacramentina, dei luoghi importanti della vita di P. Eymard, e sentire tutta la fraternità che promana dall’Eucaristia.

Eurocamp18 03

Ci ha fatto molto piacere, l’ultimo giorno, accogliere le testimonianze dei giovani, e dei figli di Els, la mamma “ex-eurocampo” che si è presa il pesante incarico dell’organizzazione logistica. Sara, David, Aaron e la loro amica Kareen, ci hanno manifestato tutta la loro gioia nel restare con noi e partecipare all’Eurocampo. Il loro entusiasmo ci fa ben sperare per il futuro.

Sono sincero: avevo l’intenzione di chiudere questa esperienza dell’Eurocampo dopo 33 anni. Pensavo che non avesse più interesse per adolescenti e giovani, ma quello che ci hanno detto questi ragazzi ed anche p. Jean Luc ed Elisabeth, responsabili della Comunità delle Beatitudini (è stato un super campo, siamo felici di avervi avuto con noi, continuate a lavorare per i giovani perché l'amore di Cristo penetri un po' più i loro cuori) mi hanno convinto a continuare. Certo, ci vorrebbe più interesse e partecipazione proprio da parte dei sacramentini nel fare conoscere questa esperienza di “vita nell’Eucaristia”! Ci vuole più coraggio nel parlarne, più gioia nel trasmettere notizie, più audacia nell’accostare i giovani. Ci vorrebbe anche più collaborazione con il gruppo di animazione: in fondo si tratta della nostra vita, del nostro carisma da condividere con i più giovani.

E’ la nostra speranza. E’ il nostro augurio. E’ parte del nostro…futuro.

Ed ecco allora l’allegato di cui parlavo più sopra: la lettera consegnata ai giovani giovedì sera, durante il silenzio del dopo-comunione.

Buona lettura….

E se avete voglia di conoscere tutto l’itinerario spirituale dell’Eurocampo, fatecelo sapere: lo condividiamo volentieri auspicando che possa essere utile anche per altri / per voi nella pastorale con i giovani.

Lettera composta da p. Manuel Barbiero, sss


Mio caro amico,

stai vivendo una settimana particolare: quella dell'Eurocampo.

Approfitto di questa occasione per condividere un'avventura che ho vissuto qualche anno fa.

Nella mia vita ho sempre desiderato fare grandi cose per Dio. A un certo punto ho pensato che sarebbe stato bello fondare una comunità a Gerusalemme, proprio dentro il Cenacolo, là dove Gesù ha celebrato l'ultima Cena con i suoi discepoli ed ha istituito l'Eucaristia.

Non pensavo che fosse così complicato e che ci sarebbe voluto tanto tempo.

Sono andato a Roma per occuparmi della suddetta questione, e mentre ero lì ho deciso di fare un ritiro spirituale, che è durato 65 giorni.

E' stato durante questo ritiro che Dio mi ha fatto capire cosa voleva veramente da me: il dono di me stesso.

A volte abbiamo l'impressione di dare a Dio molte cose, anche importanti. Dio, attraverso lo Spirito Santo, mi ha fatto capire che se non arriviamo a donarGli completamente il nostro cuore, non abbiamo fatto nulla e non abbiamo dato nulla. Mi ha rivelato un altro cenacolo: il Cenacolo interiore.

Cos'è questo Cenacolo interiore?

È Gesù che ha completamente invaso la mia vita. Ho avuto l'impressione che mi stesse aspettando lì a Roma, per dirmi che voleva vivere in me, svilupparsi in me, crescere in me, condividere con me il suo amore per il Padre e per tutti gli uomini, condividere con me fino alla fine il suo mistero pasquale di morte e vita.

Nel momento in cui ho permesso a Gesù Cristo di prendere forma in me, mi sono reso conto che non ero più io a vivere, ma lui, il Cristo viveva in me.

Ho scoperto, in modo nuovo e più profondo, che Dio mi ama personalmente, così come sono, di un amore infinito ed eterno.

Ho accettato di rimanere in questo amore, in tutta semplicità, come un bambino. Mi sono messo e rimesso interamente a disposizione dello Spirito Santo, per lasciarmi guidare da lui, plasmare da lui. È stato lo Spirito Santo che mi ha portato a fare il dono di me stesso.

Mi sono sentito come se avessi instaurato una nuova relazione con Gesù, un'unione di amore e di amicizia così forte che in essa le mie azioni sono diventate, in un certo senso, le azioni di Cristo. La vita di Gesù, i suoi pensieri, i suoi sentimenti, i suoi desideri, il suo modo di agire mi hanno pervaso e sono diventati i miei pensieri, i miei sentimenti, i miei desideri.

Ho preso allora la decisione di lasciargli le redini della mia esistenza, di mettermi sotto la Sua direzione, di vivere nel Suo Spirito.

In lui trovo tutto. Gesù Cristo è il mio maestro interiore, l'ospite della mia anima e del mio corpo, la mia guida, il mio modello. In una parola, il Dio del mio cuore. Io lo amo e voglio essere come lui in tutto, avere gli stessi suoi sentimenti, identificarmi in lui.

Ma, attento bene mio caro amico, per vivere questa vita di unione occorre dare tutto: cuore, mente, intelligenza, giudizio, pensiero; lavorare in unione con Dio, diventare spirituale, dimorare in Lui come Lui dimora in noi, vivere nel ringraziamento per essere felice in Lui.

Ciò è possibile grazie all'Eucaristia, che è il dono stesso di Gesù Cristo, dono concreto, incarnato, dono del suo corpo e del suo sangue, espressione della profondità del suo amore.

Grazie a questo dono, che è offerto come nutrimento, tutti possono imparare a dare e ricevere.

Ho semplicemente risposto al "Dono di Dio" attraverso il dono di me stesso, con amore e grazie all'amore.

Forse ti piacerebbe sapere, in concreto, cosa questo dono ha prodotto in me, nella mia vita.

Durante il ritiro ho scritto ad una suora - che mi aveva procurato il pane quotidiano durante i primi giorni della fondazione della Congregazione - che al mio ritorno avrei voluto darle un "pane nuovo". Mi vedevo come se fossi diventato "un nuovo impasto, come il pane della Pasqua" (1Cor 5,7), come un'altra Eucaristia, con Gesù, pane spezzato per la vita del mondo.

Mi sono affidato interamente a Dio, alla sua volontà. E quando ho ricevuto la risposta negativa da Roma circa il Cenacolo di Gerusalemme, ho rispettato i progetti di Dio e ho benedetto la sua santa volontà.

Anche i miei rapporti con le persone sono cambiati. Quante critiche e incomprensioni da parte di alcuni dei miei confratelli religiosi! Ma mi sono astenuto dal giudicarli, li ho perdonati, ho scelto il silenzio e la pazienza, la gentilezza e la carità, il servizio e la preghiera.

Gesù ha fatto trionfare in me l'uomo nuovo, l'uomo interiore, spirituale, che vive della forza che viene dall'amore.

Ti auguro, caro amico, di poter fare la stessa esperienza che ho fatto io.

Prego per te e chiedo per te il dono dello Spirito Santo.

Eymard firma

 

 

Ultima modifica il Lunedì, 10 Settembre 2018 10:13